Luci di Maria - Novembre | Dicembre 2018 - page 14

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Ci sono stati d’animo ed
emozioni che non possono essere
facilmente tradotte a parole e solo
trasmesse attraverso la gioiosa te-
stimonianza, allo stesso modo, ci
sono processi che possono essere
condivisi e proposti, per permettere
a tutti di riscoprire la modalità di la-
voro sinodale che ho sperimentata,
consistente nel reciproco ascolto,
nella condivisione delle idee per
“generare insieme”.
Il Sinodo partiva dall’ascol-
to dei giovani, presenti e che sono
stati chiamati o sono intervenuti
mediante incontri, social, questio-
nari; in aula parlavano i Padri Sino-
dali e ogni cinque interventi il Papa
chiedeva 3 minuti di silenzio per
permettere di arricchire l’ascolto
delle parole con l’ascolto del cuore
di quanto detto, il mio compito era
ascoltare e aiutare i segretari speciali
a redigere il documento con gli in-
terventi dei Padri e dei giovani; ho
ascoltato tutto e mi sono lasciata
mettere in discussione interrogare
da interventi che non comprendevo
e da interventi che non condivide-
vo. Così sono cresciuta, mediante il
confronto con chi aveva punti di vi-
sta differenti dai miei e si è lasciato
interrogare, con chi mi ha spiegato
e dato risposte convincenti, con chi
mi ha riconosciuta come Persona e
non semplicemente come giovane
o come donna.
I temi emersi dal dibattito
riportati poi nel documento, coin-
volgono i giovani e la Chiesa in ogni
aspetto della vita. Tra le tematiche
più importanti si sottolinea il pro-
tagonismo e la corresponsabilità dei
giovani nella pastorale della Chiesa
e nell’evangelizzazione; l’educazio-
ne e la formazione dei giovani nelle
scuole cattoliche e non; la forma-
zione dei seminaristi; l’educazione
all’affettività e la sessualità; i cam-
mini di discernimento vocazionale;
l’importante impegno dei giovani in
politica, nella carità e nel servizio.
Ho scoperto una Chie-
sa grande in un mondo piccolo!
E spesso la mattina mi chiedevo
come posso permettere ai giovani
della mia parrocchia di sperimen-
tare questa bellezza? Come posso
tradurre ai tanti amici che non cre-
dono o sono indifferenti quanto è
piacevole stare nella Chiesa? Sono
tornata con queste due domande a
cui ancora non ho dato risposta e a
cui non posso dare risposta da sola
ma ho bisogno della Chiesa per dar-
mi queste risposte, ho bisogno della
comunità, dei giovani, dei laici, dei
sacerdoti, dei consacrati e del ve-
scovo.
Da questo Sinodo ho com-
preso appieno il senso del “vedere
con occhi nuovi”, riscoprire prassi
e renderle nuove e attuali come la
sinodalità e l’apostolato del popolo
di Dio.
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