Luci di Maria - Maggio | Giugno 2018 - page 19

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che quando tutti vedono il negativo, il
brutto; mi apprezza e mi valorizza più
di me stesso; vede una luce quando in-
torno a me è tutto buio.
Permettetemi un ricordo per-
sonale: le ultime parole di mia madre
prima di tornare alla casa del Padre,
premetto che avevo un fratello che era
andato fuori dalle righe, ciò nonostan-
te così si è congedata da noi:” A tutti
ho voluto bene e DI TUTTI SONO
CONTENTA”.
Se tanto sa fare una buona
madre terrena, immagina quale straor-
dinaria fortuna avere Maria per madre
e prenderla con te in casa tua!
Fa’ entrare Maria nella tua
casa, falla entrare nella tua vita!
Non è una madre qualunque,
è la MADRE; la Madre del Figlio di
Dio che ti viene donata come atto su-
premo d’AMORE.
Gesù mi aveva dato proprio
tutto: il perdono, la sua vita divina: lo
Spirito Santo, la sua vita fino all’ultima
goccia di sangue… la lista dei suoi doni
è infinita; gli restava ancora solo una
cosa: LA MADRE.
Affinché Maria potesse conti-
nuare ad essere madre e affinché Gesù
potesse continuare in te, in me ad esse-
re figlio, ce la dona.
Giovanni è solo l’immagine di
ognuno di noi e ha fatto bene, ha com-
piuto bene il suo ruolo di figlio: ora il
TESTIMONE è passato nelle mie, tue
mani. Gesù oggi, la dona a noi!
Tu hai il compito di ACCO-
GLIERE MARIA IN CASA TUA
come il bene più prezioso...
Giovanni in quel pomeriggio
prende il posto del Figlio e si scopre
figlio. Oggi Giovanni sei tu.
Ma cosa significa essere figlio?
Il figlio è uno che ASSOMIGLIA, che
SI COMPORTA, che CONTINUA
A COMPIERE le medesime azioni e
scelte, è uno che PROLUNGA nella
sua vita, la vita dei suoi genitori.
ECCO TUO FIGLIO
”, dice
Gesù, presentandoci a Maria come a
dirle: “Ecco colui o colei che prolun-
gherà nella sua vita il tuo stile di vita;
ecco chi avrà una relazione di fede
con Dio come te; chi sarà accogliente
e fedele come te; capace di cantare il
magnificat e di servire il Signore ed i
fratelli come te; ecco chi genera gioia,
speranza e comunione come te: Ecco
chi sarà madre come te.
Proprio nel culmine del dolo-
re, Gesù invita Maria a passare ad un
nuovo Amore. E’ la Pasqua di Maria.
Quando tutto muore, Gesù
pronuncia parole di vita: dice “MA-
DRE”, dice “FIGLIO”.
Sul Golgota avviene una cosa
inaudita: non sono gli uomini a pregare
Dio, ma è Dio che prega l’uomo e dice:
“Maria, abbi occhi di madre; Giovanni
guarda con occhi di figlio”.
Nel dolore di solito noi ci ag-
grappiamo a Dio.
Sul Calvario è Dio che si ag-
grappa a noi, a quella parte sana e buo-
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