Luci di Maria - Settembre | Ottobre 2018 - page 12

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PAPAPAOLOVI
Padre Ubaldo Terrinoni
Il papa dell’enciclica
“Humanae Vitae”
Il 25 luglio 2018 ricorre il 50° an-
niversario della promulgazione dell’en-
ciclica “Humanae Vitae” di Paolo VI
che gli procurò molto dolore per un
certo rifiuto e anche ribellione da parte
di alcuni settori della Chiesa. Piovvero
aspre critiche da parte di molti teologi,
di laici e anche di vescovi, ma il papa
rimase fermo nelle sue decisioni e non
volle modificare neppure una parola
dell’enciclica.
E’ stato di certo il documento
del Magistero più discusso e dibattuto
del secolo scorso. E tuttavia contiene
un insegnamento che conserva il suo
valore tanto attuale: sintetizza la dottri-
na sul matrimonio, sulla piena apertura
alla vita, sulla contraccezione e sulla
genitorialità responsabile.
Il papa accolse le conclusioni
della “Commissione pontificia per lo
studio della popolazione, della famiglia
e della natalità” istituita da Giovanni
XXIII e che poi fu confermata e am-
pliata da lui. Questa Commissione nel
1966 consegnò l’esito dei lavori. Ma,
purtroppo avvenne che, nell’aprile del
1967, l’argomento esplose letteralmen-
te sulla stampa internazionale, pren-
dendo tutti di sorpresa, a cominciare
dal papa il quale, dopo ulteriori metico-
lose consultazioni, volle dedicarsi per-
sonalmente a elaborare il documento,
consacrandovi tempo, energie e amore.
Nel “cuore” del documento si
precisa che la coppia di sposi non po-
teva e non può scindere la dimensione
unitiva di amore da quella procreativa.
Ogni rapporto d’amore, per divina di-
sposizione, deve rimanere aperto alla
trasmissione della vita. Sulla base di
questa verità divina immodificabile da-
gli uomini, si deve dedurre che è vieta-
to l’uso della contraccezione chimica e
viene indicato il metodo naturale come
unica prassi legittima per la regolazio-
ne delle nascite.
Dopo la promulgazione dell’en-
ciclica, Paolo VI ne parlò ancora con
l’amico fraterno Jean Guitton, in un
clima sereno e confidenziale: “Biso-
gna pur comprendere che, se l’uomo
accetta di dissociare nell’amore il pia-
cere della procreazione (e certamente
oggi lo si può dissociare facilmente), se
dunque si può prendere a parte il pia-
cere, come si prende una tazza di caffè,
se la donna sistemando un apparecchio
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