Luci di Maria - Marzo | Aprile 2018 - page 14

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L’ANNUNCIODELLA PASQUANEL
MONDODEI GIOVANI
«Noi cristiani siamo i veri materialisti perché crediamo alla risurrezione dei corpi».
Giorgio La Pira
MONDO GIOVANE
L’annuncio della Pasqua: un corpo
morto, un cadavere irrigidito, segna-
to dalle sofferenze e dall’umiliazione,
torna a vivere e si mostra splendente,
anche se ancora sono evidenti i segni
della passione. Sicuramente si tratta di
una notizia incomprensibile alla mente
umana. Per cercare di spiegare questo
sconvolgente evento, da duemila anni
si riafferma la testimonianza evangelica
della tomba vuota.
La tomba vuota da sola non è suffi-
ciente a credere. Gli evangelisti parlano
di un angelo (Matteo), di due uomini
(Luca), di due angeli (Giovanni), che
spiegano che il Signore ricercato dalle
donne in pianto “non è qui”, è sfug-
gito alla morte. Fra tutti, colpisce che
l’evangelista Marco affidi questo an-
nuncio ad un giovane: “Entrando nel
sepolcro, videro un giovane, seduto
sulla destra, vestito d’una veste bian-
ca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro:
«Non abbiate paura! Voi cercate Gesù
Nazareno, il crocifisso. È risorto, non
è qui. Ecco il luogo dove l’avevano de-
posto”.
Il sepolcro è vuoto. La morte
è vinta per sempre. Il timore
lascia spazio alla gioia. C’è un
fremito primaverile che fa ri-
nascere la vita. Risuona l’alle-
luia pasquale: “Cristo è risorto,
è veramente risorto!”.
La Pasqua è la solennità
della rigenerazione.
Si potrebbe dire, in altri
termini, che è la festa dei
giovani. L’istinto giovanile con-
sente di attraversare le frontiere
per approdare in una terra riscal-
data dal sole della pace e della
prosperità.
Giorgio La Pira diceva che i gio-
vani sono come le rondini: sento-
no il tempo e quando viene la pri-
mavera si muovono sospinti da un
impulso vitale che indica la rotta.
Così, almeno, è stato fino-
ra. Ma gli scienziati affermano
che gli uccelli migratori stanno
cambiando abitudini. Le rondini
spesso non tornano a nidificare
nei sottotetti delle nostre case
e dei nostri campanili. Perché?
Colpa del clima mutevole, dell’u-
so di sostanze chimiche che limi-
tano le riserve di cibo, della sem-
pre maggiore difficoltà a trovare
luoghi accoglienti per i loro nidi.
E’ un po’ quello che succede ai
giovani.
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