Luci di Maria - Gennaio | Febbraio 2018 - page 12

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un aspetto più ampio e difficile da
arginare. La società è permeata di in-
dividualismo e di voglia di autoaffer-
mazione, la tv spazzatura non ci ha
aiutato in questi anni: chi urlava di
più aveva più audience. L’arroganza
è il modello a cui ci hanno abituati,
lasciandoci orfani della cortesia.
Certamente le scuole si stanno at-
trezzando per conoscere, innanzitut-
to, questi nuovi fenomeni sociali e
per porvi rimedio o, quanto meno,
per non trascurare quei segni antici-
patori, quelle avvisaglie che posso-
no nascere silenziose tra i banchi e
in rete. Ecco, tra le varie possibilità
di prevenzione di questi fenomeni,
esiste proprio l’educazione alla gen-
tilezza, a quegli atti di cortesia in-
condizionati, che rendono i rapporti
veri, alla pari, inclusivi. 
Si può e si deve credere nel
potere della gentilezza come
l’arma utile contro l’ostilità,
la discriminazione, l’esclu-
sione, partendo dalla prima
infanzia.
Chi è cortese tende a comprendere
meglio gli altri, rispettandone i desi-
deri e la posizione. Bisogna sempre
ricordare che le parole e il modo in
cui esse vengono dette hanno de-
gli effetti profondi su chi le ascolta.
Usando contenuti e toni gentili, è
possibile ottenere di più.
Non solo le scuole, ma anche le fa-
miglie devono assumersi il dovere di
curare in modo particolare l’aspetto
affettivo dei bambini, stimolando at-
traverso l’esempio e specifiche prati-
che educative quotidiane, la propen-
sione all’ascolto, all’aiuto reciproco,
alla comprensione dei sentimenti,
all’accoglienza delle differenze. La
cortesia è parte della personalità di
ogni individuo, ma si può acquisire.
Per diventare gentili si ha bisogno di
esempi:
se un papà ha l’abitudine di
insultare gli altri automobilisti quan-
do è al volante, è molto probabile
che il suo bambino prenda l’abitudi-
ne di insultare gli altri bambini. Se
una mamma è un’urlatrice, è facile
che la sua bambina urli. Se voglia-
mo educare qualcuno alla gentilez-
za, dobbiamo essere gentili in prima
persona, rispondere con gentilezza
di fronte a qualsiasi comportamento,
anche scorretto, ma saperci anche far
rispettare, mostrando quali compor-
tamenti accettiamo e quali invece
consideriamo sbagliati.La cortesia è
una via per usare l’intelligenza: aiuta
a capire il mondo e le situazioni.
Quindi poter crescere in un am-
biente gentile, fornisce un bagaglio
di cortesia di cui si potrà certamen-
te fare buon uso nella vita. Amate
e rispettate i bambini, non significa
accontentarli in tutto, l’infanzia dura
poco e non va sprecata; è necessario
evitate premi e punizioni, del tutto
inutili, ma rispettate i piccoli, spiega-
tegli con gentilezza come ci si com-
porta, sicuri che prima o poi tutti
imparano.
Suor M. Antonia Casotto
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